Di questi tempi non passa giorno che non escano delle notizie su Pokèmon GO: il titolo di Niantic sta esercitando una presa enorme, quasi inquietante, sulla nostra società, un vero e proprio fenomeno di costume.
È ufficiale: il gioco è talmente popolare da aver superato su Google persino le ricerche relative al porno. Lo stesso YouPorn si è congratulato con Pokèmon GO attraverso il suo account Twitter.
Congratulations @NintendoAmerica! You’ve broken the Internet. Pokemon Go is officially more popular than porn! pic.twitter.com/GrR1nUGV8p
— YouPorn Katie (@YouPorn) 11 luglio 2016
E quando qualcosa ha più successo del porno, vuol dire che sta davvero spaccando. Più precisamente 14 milioni: questa la somma già incassata da Nintendo tramite iOS e Android da quando Pokèmon GO è stato pubblicato.
Nel frattempo, sul fenomeno si è espresso anche Raph Koster, esperto di mondi virtuali nonchè lead designer di Ultima Online prima e creative director di Star Wars Galaxies poi.
Koster ha dichiarato che i giochi in realtà aumentata (augmented reality o AR) come Ingress e appunto Pokèmon Go sono da considerarsi l’ultima evoluzione degli MMO. Semplicemente, i giocatori stanno diventando gli avatar che erano abituati a controllare nei MMORPG. Koster ha sottolineato:
“Con gli smartphone, tendiamo a pensare ai ‘client’ come i piccoli schermi che guardiamo per catturare un Pokèmon. Ma non è così. Dai un’occhiata alla lista di permessi che il gioco richiede. Questa non è un’app autosufficiente. Questa è la tua intera vita. Tu sei interamente un avatar. Pokèmon ha la tua email, e può inviare email per te. Pokèmon sa ovunque ti muovi, può connettersi alla tua macchina e sa chi sono i tuoi amici.
Tu sei insieme il client e l’avatar.”
Inoltre Koster osserva come anche altri aspetti tipici degli MMO si stiano riversando nei giochi in realtà aumentata, quali il PvP, un mondo di gioco generato dagli utenti e un’economia che influenza il mondo reale. Il game designer da una parte mette in guardia sui rischi legati a questo genere di giochi, dall’altra esalta l’interazione sociale e il divertimento che possono portare agli utenti.
Infine, Koster conclude dicendo: “Dovremmo aspettarci che tutto ciò che è avvenuto negli MMO avvenga anche qui, perchè un gioco in realtà aumentata è un MMO”. Come dargli torto?
Fonte: Massively OP, blog di Raph Koster
Giornalista pubblicista, Plinious trova che non esista niente di più comunicativo dei videogiochi, in particolare quelli online. Da sempre appassionato di gioco di ruolo e MMORPG, ama immaginare ed esplorare mondi fantastici in cui perdersi dieci, cento, mille e una notte. La sua storia online inizia con Guild Wars Nightfall e prosegue con decine di MMO occidentali, da World of Warcraft a Warhammer Online, da Guild Wars 2 fino a Sea of Thieves.
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