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PARAGON – ANTEPRIMA EARLY ACCESS

PARAGON – ANTEPRIMA EARLY ACCESS

Ennesimo MOBA ad avvicinarsi al mercato internazionale, Paragon è il primo shooter con grafica non cartoonesca del suo genere. Non è un caso infatti che il gioco firmato Epic Games abbia scaturito molto interesse agli inizi di Dicembre, quando è stato rivelato con un trailer che mostra la piena potenza dell’Unreal Engine. Paragon è uscito in early access il 18 marzo e sarà completamente free-to-play a partire da questa estate. Abbiamo dunque deciso di provarlo per valutarne le potenzialità, approfittando della fine dell’NDA per fornirvi le nostre primissime impressioni.

Paragon ha tutte le caratteristiche di un MOBA classico, ovvero tre lanes (strade) nelle quali una discreta serie di NPC amici e nemici si danno lotta fino a quando uno dei due team non riesce a spingere la lane avversaria verso le torri e distruggerle. Due torri separano ogni lane da quella principale al centro della base di ogni team e, una volta distrutta quest’ultima, gli NPC della propria squadra vengono potenziati. Infine si vince quando il core di un team, appena dopo l’ultima torre, viene definitivamente distrutto.

La mappa è piccola e tra una lane e l’altra ci sono alcune strade neutre dove si trovano i classici campi di mostri neutrali, che possono essere sconfitti per guadagnare esperienza. Nel mezzo di queste stradine a volte si trovano delle zone circolari che danno invisibilità, come i classici cespugli di League of Legends. Forse l’unica reale aggiunta al gameplay è la possibilità di prendere possesso di alcune piccole zone che si trovano vicino ai mostri neutrali, che danno Exp col tempo.

Paragon

Come tanti altri team-based shooter annunciati di recente (tipo Battleborn), anche Paragon sostituisce gli item (in stile DOTA) con delle carte. In sostanza ad ogni personaggio si può attribuire un Deck di carte che durante la partita possono essere equipaggiate. Alcune sono attive, come pozioni di Mana e Vita, mentre altre sono passive e danno bonus vari. E’ su questa feature che probabilmente girerà l’intera economia del gioco: terminando le partite si sale di livello e si sbloccano “pacchetti di carte” (non è chiaro al momento se potranno essere anche acquistate, ma probabilmente sì) con le quali si possono modificare i vari Deck dei personaggi. Bisogna dire che un sistema del genere è molto pericoloso nel mondo MOBA, dove le partite sono interessanti fin quando restano equilibrate. Probabilmente ai giocatori competitivi non andrà giù di dover acquistare pacchetti di carte o comunque sbloccare le carte necessarie alla build scelta, e di conseguenza essere sbilanciati fino a quel momento. Giochi come DOTA 2 offrono un gameplay sicuramente più complesso, in modo gratuito e con un cash shop totalmente cosmetico.

L’unico vantaggio di Paragon al momento sembra essere proprio la grafica, che comunque rende il gioco molto più pesante, e la possibilità di mirare. Tuttavia anche quest’ultima componente sembra secondaria, dato che ogni personaggio ranged ha un range di attacco basso, e le hitbox sembrano decisamente grandi: in sostanza, mirare pare molto facile. Le skill sono sicuramente più complesse da usare rispetto all’attacco semplice, ma al momento non sembrano molto differenti da quelle di SMITE. Nota positiva è costituita dal design dei personaggi, che variano da umanoidi a mostri di ogni tipo.

Ricordiamo tuttavia che Paragon è in pieno sviluppo: rispetto alla fase di pre-alpha gli sviluppatori hanno aggiunto eroi nuovi, messo le texture laddove prima vi erano dei placeholder e migliorato i menu di gioco.

In definitiva Paragon si introduce, con scarso coraggio e meccaniche poco innovative, in un mercato ormai saturo, ma a suo vantaggio giocano il comparto grafico e il tempo a disposizione prima della release. Epic Games insomma ha ancora tempo per modificare e migliorare la sua creatura, ma dovrà rimboccarsi le maniche.

 

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